martedì

Scoprire Cammoro e le sue ricchezze



Domenica 16 giugno 2013 dalle 10 alle 18
Maria Luisa e Giacomina vi faranno

“Scoprire Cammoro e le sue ricchezze”
Programma:
ore 10 - raduno sulla piazza del paese
ore 10,30 - escursione per la raccolta e la conoscenza delle erbe spontanee con l’esperta Cinzia Stella
ore 13 - pranzo con degustazione di piatti a base di erbe di campagna per la scoperta di antichi sapori
ore 15,30 – passeggiata lungo le vie per conoscere l’antico Castello di Cammoro*

“MANDORLI IN FIORE”
ASSOCIAZIONE CULTURALE
Cammoro - Sellano – PG (Umbria)

Il costo dell’evento (pranzo compreso) è di € 10.00 per gli adulti
e di € 5.00 per i bambini e ragazzi di età inferiore ad anni 12.
Si consigliano indumenti comodi

Per facilitare l’organizzazione del pranzo si è pregati di prenotare entro il 13 giugno telefonando ai numeri tel.e fax 0743/275822 - cell.3388760048 ( Giacomina) - 3490531103 (M.Luisa)
Facebook: Mandorli infiore

*Cammoro è un piccolo borgo medievale del Comune di Sellano ad un’ altezza di circa mille metri. Da Cammoro si può ammirare l’incantevole panorama dei Monti Sibillini e ci si può rilassare all’aria dei boschi e delle pinete circostanti.

Si può raggiungere da:
Foligno: direzione Macerata uscendo a Casenove direzione Rasiglia – Sellano (a circa 3 Km da Rasiglia, girare a destra direz. Cammoro)
Spoleto: Strada provinciale, direzione Bazzano- Passo D’Acera – La Spina

lunedì

Fra i celti e il cielo...


Tradizioni celtiche a Cammoro e in Umbria

Tutte le feste celtiche, erano legate ad eventi cosmici, ed al moto solare. Ogni festa era una specie di monitoraggio del moto della Terra intorno al Sole. La croce celtica, o ruota solare rappresenta il Cosmo (il Cerchio) ed al suo interno la Terra (ovvero la Croce i cui 4 bracci corrsipondono ai 4 elementi) dunque sarebbero i 4 elementi uniti dallo Spirito (il Cerchio).

Presso i celti le bracce della croce, indicavano anche le 4 feste stagionali , ovvero i solstizi e gli equinozi. (Samhain, Imbolc, Beltane, Lughnasadh), o comunque la suddivisione delle quattro stagioni. Il cerchio sarebbe il percorso compiuto dal Sole nell'arco dell'anno. Quando il cristianesimo sovrappone le feste cosmiche pagane con quelle cristiane,fa perdere il significato cosmico, e, perdendo la memoria pagana della cosmicità, si perse anche il valore della Festa.

Molte Feste in Umbria, ricalcano le feste celtiche di monitoraggio del moto Solare. Le feste di San Giovanni ( Litha ), le Feste di Maggio ( Beltane), le Feste del Vino ( Mabon), le Feste Pasquali ( Ostara), la Feste della Candelora ( Imbolc),Le Feste d'Agosto ( Lammas) le Feste dei Morti ( Samhain), e le Feste di Natale (Yule), hanno mantenuto esteriormente il carattere pagano, con l'uso dei fuochi per la notte di San Giovanni ( solstizio estivo), il ceppo che si usava a Natale ( rimasto come dolce), i fuochi di agosto, e l'alzata degli alberi o corsa dei ceri, per le feste di Maggio. Putroppo avere tagliato quel cordone ombelicale cosmico alle feste, ha portato oggi l'estinzione di molte feste, mantenendo solo quelle che sono riuscite ad avere un senso "turistico"... ma oggi fortunatamente quelle radici si stanno riattivando e prendono forme e aspetti davvero inconsueti.

In alcuni paesi sperduti dell'Umbria, come Cammoro, ancora ci sono gli ultimi rimasugli di quelle antiche feste, e queste manifestazioni sono di fatto pezzi archeologici del passato celtico dell'Umbria.
Le più carattteristiche, oltre alla famosa festa dei Ceri di Gubbio, sono le Nozze Verdi diIsola Fossara, l'alzata del maggio a San Pellegrino di Gualdo, la Notte del Fuoco a Grello, l'avvento a Rasiglia chiamato oggi Venuta.

Notte di San Giovanni di Giugno ( Janua - porta ) solstizio d'estate- Beltane

Nella campagne era tradizione mettere i fiori nell'acqua ed esporli alla luna alla viglia di San Giovanni. Il giorno dopo, il lavarsi con quell'acqua ( detta anche guazza) garantiva la bellezza e l'acqua aveva virtù terapeutiche.

Sempre per San Giovanni  si raccoglievano le noci per fare il nocino.

Notte di San Giovanni di dicembre ( Janua - porta )

Si raccoglieva il vischio, che si attaccava alle porte

(Le due date solstiziali erano considerate nella tradizione porte tra il visibile e l’invisibile. La porta invernale apre la via agli stati sopraindividuali (l’atemporale, l’a-spaziale, l’Aldilà), mentre da quella estiva irrompe nel mondo della genesi la manifestazione. Giovanni ricorda Janus, janua (porta), il Giano bifronte che fa da confine tra un tempo ed un altro (Gennaio, Januarius) e che nella mano destra porta lo scettro (funzione regale) e in quella sinistra la chiave (funzione sacerdotale). Giano è il re sacerdote che custodisce l’universo e ha il diritto di volgerlo sui cardini; è colui che muove il mondo sul suo asse.)
Rasiglia ( sopra Pale area Foligno)

Una particolare festa celtica  si svolgeva a Rasiglia, proprio a pochi km da Cammoro,  tra il 9 ed il 10 dicembre dove si accendevano falo' e si suonavano le campane e si facevano i botti  per indicare al Sole la via da percorrere nel cielo fino alla Festa di Jule. La cristianizzazione della Festa fa si che oggi la  Festa dell'avvento si chiama Venuta e si dice che serva alla "Santa Casa" della Madonna di Loreto, per volare dalla Palestina fino a Loreto. Ancora oggi c'è questa tradizione.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio si svolge un particolare presepio vivente tra le vie del paese di Rasiglia.